Il giorno in cui decisi di fondare la mia prima azienda ero molto eccitato, non vedevo l’ora di trovare degli amici che condividessero con me le stesse idee e principi. In fondo, chi non vuole un’azienda? Al che iniziai la ricerca dei primi soci per la mia futura azienda.
Primo mito sfatato, per tanti ovviamente ma per me non lo era. Non tutti desiderano essere imprenditori. La cosa per me fu molto particolare, non tutti vogliono un’azienda a cui dedicarsi. In realtà l’essere umano e stato plasmato da milioni di anni di evoluzione e a capo delle tribù c’erano sempre dei leader che desideravano accrescere il proprio gruppo. La voglia di essere leader in realtà dovrebbe essere infusa nel nostro DNA.
No, cosa di più sbagliato. Le persone in realtà tendono alla pigrizia, non avere problemi durante il giorno e limitarsi a lavorare otto ore al giorno e non pensare costantemente alla propria azienda.
E’ naturale, in fondo, non tutti apprezzano il lavoro che fanno, perché dovrebbero pensare di doverlo fare tutto il giorno?
Errata valutazione dei propri soci
Se sei arrivato al punto di scegliere tra i tuoi amici, probabilmente in base alle competenze che pensi che possano avere, ti sei mai chiesto in base a cosa li stai valutando e soprattutto, quali sono i loro obiettivi?
Il primo errore che feci fu chiaramente l’effetto alone. Se è la prima volta che lo sentite nominare è normale, fa parte del primo bias (errore della mente) a cui si è molto spessi sottoposti. Parlo da non esperto di psicologia ma cerco di sintetizzarlo in una paio di righe. Quando valuti una persona per una caratteristica (per esempio, è simpatico) facciamo un particolare errore di associazioni di qualità pensando che sia anche un bravo – per esempio – programmatore.
Se una persona è simpatica, sarà per forza brava nel suo lavoro. Chiaro che lo scrivo e vi autoconvincerete che in realtà non siete soggetti a questo piccolo difetto, ma fidatevi, se è studiato da anni in psicologia molti di noi ne cadono vittime.
Errata valutazione degli obiettivi
Ti sei mai chiesto, a parte le competenze tecniche, quali sono gli obiettivi dei tuoi futuri soci? Ho scoperto nel tempo – a mie spese – che non tutti hanno gli stessi obiettivi. Per me era chiaro, far crescere l’azienda e creare un bel gruppo per costruire e ideare delle belle cose. Ma per gli altri era lo stesso? Vi racconto un pochino gli obiettivi di tutti i soci che ho avuto:
- Essere il capo e avere potere;
- Essere protetto a livello economico;
- Vendere le proprie quote ad un altro fondo (un exit in pratica);
- Creare dei bei prodotti e delle spettacolari soluzioni;
- Creare un team (una famiglia allargata;
Ce ne sono migliaia ma attenzione, valutate correttamente gli obiettivi perchè, quando poi si diventa grandi come azienda, le divergenze possono portare a disastri spaventosi.
Quanto vi fidate dei vostri soci?
Questo è particolarmente complesso da capire, probabilmente lo scoprirete con il tempo. Ricordatevi un concetto molto semplice: quando non si parla di soldi e sono tutti felici, tendenzialmente non si fanno le domande giuste (e i contratti – nel mio caso).
Come imprenditori il vostro principale obiettivo è calcolare il rischio imprenditoriale, e, talvolta, il rischio imprenditoriale è insito a chi vi sta più vicino. Se non riuscite a determinare gli obiettivi dei vostri soci, il consiglio che vi do in maniera molto sincera e trasparente, quando ci sono i soldi, i veri obiettivi vengono fuori. Tutelatevi con dei sani patti parasociali dove vengono effettivamente delineate le responsabilità di ognuno di voi (chi fa cosa).
Nulla vieta ad un socio, arrivato ad un certo punto dell’azienda, di non fare più assolutamente nulla e di sedersi sulla sua poltrona e divertirsi a guardarti mentre ti fai il mazzo per portare avanti l’azienda. Piccolo problema: non ve ne libererete molto facilmente.
Conclusioni?
Scegliete con molta cura i vostri soci, non per forza dovete prenderli in società. Potete anche sottoscrivere un contratto con una percentuale sugli utili o dividere delle azioni di tipo secondario. Non valutateli in base alla simpatia ma in base ai loro obiettivi e alla loro comprovata esperienza.
Se proprio non trovate un socio, un vecchio detto dice, le aziende devono essere formate in numero dispari ma minori di tre (e oggi inizio a capire il motivo).