Sono stato molto colpito dal libro di Yuval Harari, famoso Storico, Filosofo e saggista. Il suo libro mi ha inspirato nella ricerca e soprattutto nella nascita del concetto della felicità.
Scrivo sulla felicità perché, in quanto imprenditore, essere motivato e soddisfatto del mio lavoro è fondamentale per motivare a mia volta tutte le persone che lavorano nella mia azienda.
Non a caso molti studi confermano che le persone soddisfatte e motivate performano in maniera superiore delle persone che non lo sono.
Iniziamo dalla nascita dell’essere umano
Come potete immaginare l’essere umano è comparso la prima volta su questa terra milioni di anni fa e, pertanto, al fine di sopravvivere in un’ambiente ostile come la terra, l’evoluzione ha fatto il suo giusto lavoro portandoci a ciò che siamo oggi.
L’analisi che effettua Yuval chiaramente è molto più complessa ed articolata (è un libro di oltre 600 pagine) e quindi non mi dilungherò molto in questo. La cosa che mi ha colpito di più è stata l’analisi della felicità.
Di per se dobbiamo renderci conto che l’essere umano è evoluto in un contesto di cacciatore-raccoglitore e, pertanto, tutta l’evoluzione ha selezionato i geni più adatti ad esserlo.
Il concetto primario di cui vorrei discutere è quello degli ultimi 6mila anni. In particolare della non (ovviamente) evoluzione a cui non siamo stati sottoposti per ottemperare alle richieste della società odierna. Quello che sto provando a descrivere è il semplice concetto: siamo evoluti in 2 milioni di anni ma gli ultimi anni di industrializzazione non hanno di certo permesso all’evoluzione di fare il suo lavoro di selezione.
Cosa centra tutto questo con la felicità?
Se effettivamente la selezione genetica ha portato i primi esseri umani a comportarsi in un determinato modo per sopravvivere, deve anche aver incentivato gli ominidi che ottemperavano al suddetto comportamento. Effettivamente poco tempo fa mi sono imbattuto in un simpatico post che semplificava il concetto di felicità dettata dalla capacità nostra di generare ormoni (detti ormoni della felicità) per appunto essere felici.
Data la mia esperienza da programmatore, non ho potuto fare a meno di semplificare il concetto di essere umano come una macchina – seppur molto complessa – in semplice. Pertanto, mi sono iniziato a chiedere: come si sviluppano questi ormoni?
Gli ormoni della felicità
In pratica esistono 6 ormoni principali e ognuno di essi viene generato con una particolare attività, che sia motoria o esperienziale. Giusto per elencarli:
- Endorfine – antidolorifico
- Adrenalina – Reazione
- Gaba – Antistress
- Ossitocina – Amore
- Dopamina – Ricompensa
- Serotonina – Umore
Quindi, secondo questo simpatico post, tutti questi ormoni in fondo portano la felicità. Chiaramente mi ci ritrovo nell’analisi, chi può essere felice se è molto stressato (mancanza di gaba).
Effettivamente analizzando le attività che effettuiamo in società industrializzata è difficile molto spesso generare questi ormoni e – sia secondo me e secondo Yuval – non abbiamo mai pensato a come rendere felici gli esseri umani ma solamente come aumentare la produzione di cibo o tecnologica.
Forse dovremmo effettivamente cercare le attività che, a differenza di oggi, potevamo svolgere due milioni di anni fa? Intanto vi lascio il link del libro che a me personalmente è stato fonte di ispirazione.